A spasso per Atene, alla scoperta della nuova cucina greca con la guida gastronomica perfetta.
In occasione delle “mitiche” ferie greche che ogni anno trascorro a casa di mio marito Costantino vicino a Corinto, l’amico Angelo Zachariou, simpaticissimo ingegnere che parla perfettamente italiano, ci ha ancora una volta guidato alla scoperta della cucina greca, presentandoci tre diversi ristoranti di Atene. Sebbene in questo blog si parli diffusamente di cucina e cultura giapponese, l’entusiasmo per questi locali fa sì che voglia aprire una parentesi estiva e raccontarvi la “bellezza culinaria” di Atene e dei suoi locali. Anche se Atene è da sempre una città di transito per le bellissime isole, una metropoli dove migliaia di turisti passano correndo ogni anno e si fermano giusto il tempo per vedere il Partenone ed i musei, caotica e disordinata, è entusiasmante per le migliaia di localini dove si mangia a tutte le ore e per la sua vita notturna. Ballare, cantare, mangiare: i greci, come gli italiani, amano le stesse cose, non c’è dubbio che quando dicono “Italiani-greci, una faccia, una razza”, non sbagliano affatto! Il giro dei locali che ci propone Angelo è intenso: si parte dalla visita in auto del quartiere alla scoperta di una città nascosta ai turisti e si finisce a tavola chiacchierando con lo chef come si fosse grandi amici da sempre. Angelo è una guida perfetta della città, perché è socievole, colto e, soprattutto, grande amante della buona cucina! La città si presta a questo tipo di viaggio, perché ogni quartiere di Atene ha una sua vita e delle caratteristiche precise. A due passi dal Parlamento e da Piazza Sintagma, nella zona di Plaka (cioè nella zona ai piedi del Partenone) eccoci al Ristorante Mono con Vassili in cucina e Yota in sala. Pochi tavoli all’esterno del locale, ma un’ampia sala all’interno, dove sta mangiando (udite-udite!) il Governatore della Banca di Grecia, come scopro quando chiedo di fare qualche foto. Qui gli antipasti e i dolci sono ottimi con una presentazione veramente originale. Yota ci serve con attenzione e gentilezza e, veramente, attira l’attenzione questa ragazza dai capelli colorati d’azzurro- viola e dagli occhi ironici! La cena iniziata quasi alle 11.00 di sera si protrae tra chiacchiere e domande sul locale fino all’una. Questo è il quartiere delle banche e dei politici, frequentato dai Vip di Atene. Lusingati di mangiare nel ristorante della migliore borghesia ateniese!
Dopo questa cena in centro, però, Angelo intende presentare due realtà locali molto diverse e comincia dal Ristorante Aleria dal suo amico Nicoforos, locale al confine con Monastiraki, quartiere famoso tra i turisti per il mercato.La zona non è ricca, né elegante, ma qui si entra in uno dei più scenografici locali della città, una bella palazzina ristrutturata con un fantastico bancone- bar all’ingresso, il cortile interno ombreggiato dagli alberi che non sono stati tagliati, anzi, hanno costretto l’architetto a studiare la soluzione per preservarli, l’elegante sala del primo piano dove spiccano alcune opere moderne della madre pittrice del proprietario, raggiungibile dalla bella scala in legno, lucida e un po’ scricchiolante e soprattutto…originale!
Dopo una cena perfetta parliamo con il gestore e ci spiega la volontà di proporre sempre novità ai sui clienti, con grande attenzione alla scelta dei vini e degli abbinamenti. Siamo entusiasti di vedere la cura e l’attenzione del servizio: qui la stella Michelin è già meritata, forse nessuno della Guida se ne è ancora accorto, ma i clienti certamente l’hanno già assegnata. Nicoforos lavora con un team simpatico ed efficiente, di grande professionalità. Sono davvero incanta dall’armonia creata nel locale tra il vecchio ed il nuovo, dal vedere gli ingredienti della cucina locale presentati in maniera moderna, dalla cordialità veramente professionale del team. Grandi!
L’ultima sera all’insegna del relax, alla scoperta del quartiere di Exarchia e del ristorante Nefeli (Ama Lachei Stis Nefeli) all’interno di una vecchia scuola ristrutturata. Questo è un locale frequentato dagli studenti ateniesi, ancora non turistico. Si trova nel quartiere della “sinistra anarchica” greca ed è sede del Politecnico. Ora è una zona di moda e si è riempito di locali per giovani, dove i graffitari hanno lasciato molti segni del loro passaggio. Si mangia le mezedes, antipasti della tradizione greca, con verdure, pesce e carne e si condividono i piatti, come da tradizione nelle taverne-trattorie greche. Il cortile è coperto da un bel pergolato ed è sfalsato su diversi piani. L’aspetto da vecchia trattoria piemontese mi permette di fantasticare e per un attimo, in mezzo alle botti e al profumo dei piatti, mi ritrovo nella vecchia Torino, lungo il Po o, ancora meglio, sulla Senna, in un locale parigino. Il gatto che improvvisamente salta sul muretto alle mie spalle, mi guarda divertito: forse ha capito la mia confusione o forse… vuole una delle mie sardine! Tutti i piatti assaggiati sono, al solito, molto buoni, ma non potrei descriverli abbastanza bene. Consiglio: se qualche mio amico greco o italiano volesse conoscerli, magari potremo andarci insieme, sempre che… l’amico Angelo ci possa portare, spiegare e “raccomandare”! Kalimera!!
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