I giapponesi osservano la caducità dei fiori di ciliegio, riflettono sulla vita e…sgranocchiano dolcetti! (foto e articolo di Komako NIGORIKAWA, blogger Japanese Food di Tokyo)
“Niente è più poetico e rilassante di una pioggia di petali dei fiori di ciliegio da osservare sdraiati su un prato in un parco di…Tokyo!”: così mi racconta Komako NIGORIKAWA, blogger tokiese di Food&Beverage. Il paradosso incantevole è che l’osservazione (“hanami”) dei ciliegi in fiore è l’attività più amata dai cittadini della metropoli di Tokyo. Noi occidentali siamo affascinati a tal punto da questa sorta di “contraddizione”, che corriamo tutti in Giappone proprio per assistere alla fioritura dei ciliegi.
Quest’anno Komako mi racconta che la Japan Weather Association ha stabilito che a Tokyo la fioritura dei ciliegi comincerà il 21 marzo e continuerà fino al 7 aprile circa. Fantastica precisione! Va detto che in realtà questi ciliegi sono degli ibridi di pruno. La varietà più diffusa in Giappone è la Somei Yoshino, un ibrido di Prunus speciosa e Prunus subhirtella, i cui fiori intesamente bianchi manifestano solo marginalmente il classico colore rosa. Questo ibrido è stato coltivato a Somei, l’attuale Toshima, piccola città vicino a Tokyo.
Domenica scorsa Komako ha fotografato le bancarelle del giardino del Tempio di Meguro Fudo, in centro Tokyo dove ogni mese nei giorni 8, 18 e 28 organizzano la festa “patronale” del tempio con un mercatino di prodotti alimentari. Da appassionata studiosa di cucina ed enogastronomia, titolare con il marito del bellissimo ristorate stellato Michelin di Tokyo dal nome primaverile di “La Primula”, mi spiega che la fioritura dei ciliegi porta i giapponesi a camminare nei grandi parchi cittadini, ma anche… sgranocchiare le molte specialità culinarie di questo periodo.
Cominciando da Mitarashi-dango,le polpette di riso cotte allo spiedo con salsa di soia , passano al Sakura-mochi, polpettine di riso glutinoso sotto sale avvolte nelle foglie del ciliegio dal profumo forte ed elegante e terminano con lo Yomogi-Daifuku, polpettine dello stesso riso glutinoso colorato e profumato con lo yomogi, l’assenzio ottenuto dall’artemisia selvatica.
Il fiore del Ciliegio e la sua delicatezza, la brevità della sua esistenza sono per i giapponesi il simbolo della fragilità, ma anche della rinascita della bellezza dell’esistenza!
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